‘L’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia giudica violento e immotivato l’attacco che alcuni colleghi dell’autoproclamatosi coordinamento nazionale giornalisti disoccupati hanno sferrato ad istituzioni come la Rai, la scuola di giornalismo radio-televisivo di Perugia e l’Ordine dei Giornalisti.
Per ripristinare la correttezza delle informazioni e tutelare la dignità di decine di colleghi l’Agsp ricorda che: in Rai nulla vieta l’ingresso di nuovi colleghi professionisti; i giornalisti della scuola di Perugia, come di tutte le altre scuole di giornalismo riconosciute dall’Ordine, sono diventati professionisti dopo aver superato un concorso pubblico e aver svolto due anni di formazione specifica radio-televisiva; l’Ingresso dei colleghi della scuola di Perugia in Rai è frutto non di un privilegio né di automatismi, ma semplicemente dell’opportunità da parte della Rai di valorizzare gli investimenti che il servizio pubblico da anni fa nel settore dell’alta formazione giornalistica. Tema, questo, più volte ripreso in Commissione Parlamentare di vigilanza.
La richiesta di chiudere le scuole di giornalismo avrebbe come unica conseguenza la penalizzazione dei giovani. Il problema del precariato e della disoccupazione, sui quali l’Agsp è impegnata da anni, non meritano tali improvvisati approcci dal sapore oscurantista e corporativo’.