L’Associazione Giornalisti della Scuola di Perugia esprime soddisfazione per la firma dell’accordo sul precariato Rai ‘che, dopo oltre due anni di trattative, assicura prospettive a trecento colleghi che da anni collaborano con l’azienda’, ma si dice anche ‘stupita e rammaricata per l’eliminazione di ogni riferimento alle scuole di giornalismo tra i criteri di assunzione fissati nell’intesa’.
‘La sola indicazione sulle prime utilizzazioni (chi proviene dalle scuole di giornalismo ha diritto a una ‘particolare attenzione’ per il primo contratto in Rai) non puo’ farci dichiarare soddisfatti, anche perche’ questa manca del requisito della esclusivita”, sottolinea in una nota l’associazione, che si augura che la Rai provi ‘con i fatti’ la volonta’ di valorizzare le risorse provenienti dalla scuola di Perugia.
LavoRadioTV, il coordinamento dei programmisti registi, assistenti ai programmi e lavoratori atipici del settore editoriale della Rai, auspica invece che ‘possa essere raggiunto in tempi brevi un accordo con l’azienda anche sui precari non giornalisti. Sono oltre 1000 infatti i programmisti registi, assistenti ai programmi e lavoratori atipici – ricorda il coordinamento in una nota – indispensabili per la realizzazione dei programmi quanto i giornalisti, che da anni aspettano dall’azienda una soluzione concreta a tanti anni di lavoro precario’.