A Perugia, durante il Festival, puoi incontrare i grandi nomi del giornalismo nazionale e internazionale ma anche tanti giovani che hanno voglia di svolgere questa professione tra mille sogni e altrettante difficoltà, politici che passeggiano tranquillamente per il Corso centrale della città prima di partecipare a un dibattito e volontari che arrivano da tutto il mondo che corrono da un evento all’altro. Questa strana e divertente unione, ma soprattutto la presenza di oltre 400 speaker divisi in 200 incontri e l’ingresso libero e aperto a tutti rendono unico questo appuntamento nel panorama nazionale. Il capoluogo umbro dal 24 al 28 aprile, tornerà ad essere – per il settimo anno consecutivo – il centro del mondo del giornalismo nazionale e internazionale tra keynote speech, tavole rotonde, incontri-dibattito, interviste, presentazione di libri, workshop, proiezione di documentari, concorsi, premiazioni e mostre.
Il mondo del giornalismo sta cambiando – ”E’ un momento fortemente critico per il settore ed era giusto inserire questa edizione del Festival in tale contesto – ha detto all’agenzia Ansa Arianna Ciccone, fondatrice con Chris Potter dell’evento -. Portando in Italia le migliori menti del giornalismo vogliamo dare il nostro contributo al tentativo di superare la crisi”. I keynote speech di questa edizione saranno tre e tutti sono affidati ai personaggi più influenti nel campo della comunicazione e dei media digitali, a loro modo simbolo di questo ‘passaggio’ per come lo hanno interpretato, raccontato e promosso. Si inizia venerdì 26 aprile con Mathew Ingram (@mathewi), senior writer di GigaOM, dove si occupa di media, web e questioni collegate. E’ anche uno dei fondatori di Mesh, la più importante conferenza in Canada dedicata al web. Il giorno dopo, sabato 27 aprile, toccherà a Emily Bell (@emilybell), una delle voci più importanti e apprezzate nel panorama mediatico britannico e internazionale, per anni alla guida del settore digitale del Guardian, ha collaborato con C. W. Anderson e C. Shirky alla stesura di uno dei saggi più influenti degli ultimi anni sul futuro dei media digitali: “Post-Industrial Journalism: Adapting To The Present”. Nel pomeriggio dello stesso giorno sarà la volta di Harper Reed (@harper), Chief Technology Officer per la campagna elettorale di Barack Obama, portando il suo contributo alla vittoria finale grazie a un’inedita e imponente operazione di data mining (il recupero e l’analisi dei dati a fini elettorali) che ha fatto storia nel settore.
A lezione dai più esperti del settore – Grazie alla rinnovata collaborazione con la Columbia Journalism Review online di New York, si potrà capire come usare i social media in modo intelligente, quando innovare è più difficile, scoprire quali sono i modelli di business 2.0 (oltre l’advertising), individuare contenuti online migliori. Inoltre, poiché la nostra è ormai una società in cui i dati sono sempre più accessibili, il data journalism è una delle nuove sfide della professione. Per capire come decifrare i dati e raccontarli si potrà seguire incontri e workshop realizzati in collaborazione con l’European Journalism Center e l’Open Knowledge Foundation. Mentre si potrà sapere di più di evoluzione digitale seguendo i sei appuntamenti realizzati in collaborazione con l’Online News Association. Non mancherà spazio per apprfondire il giornalismo investigativo: la scrittrice, giornalista e attivista Heather Brooke curerà quattro incontri su questo tema.
Un festival veramente internazionale – Naturalmente si parlerà della Siria, sarà l’occasione anche per ricordare in un dibattito e in una mostra il fotografo francese Olivier Voisin che ha perso la vita sul campo. Sarà per la prima volta in Italia la blogger cubana, Yoani Sanchez (@yoanisanchez), che a Perugia racconterà la sua battaglia a colpi di post sul suo blog Generacion Y contro il regime di Fidel Castro. Si parlerà di Russia, con alcuni dei reporter più impegnati in prima persona per la libertà di stampa, come la fondatrice di Tv Rain Natalia Sindeeva, grazie alla collaborazione dell’Associazione giornalisti scuola di Perugia (Agsp) che porterà al Festival giornalisti dell’Open Democracy Russia. Sempre grazie alla collaborazione dell’Agsp si farà una riflessione sulla Tunisia, a due anni dalla caduta del regime di Ben Ali: cosa è cambiato per le donne? Il titolo scelto per l’incontro già è una prima risposta: “Fra le strade di Tunisi, se il velo copre i gelsomini”.
A ognuno il suo programma – Seguire oltre 200 eventi non è possibile (anche perché molti si sovrappongono tra loro). Però per arrivare a Perugia e non perdersi tra le centinaia di offerte del Festival un modo c’è: è possibile collegarsi al sito ufficiale della manifestazione, registrarsi e costruire un programma personale. Chi non potrà essere a Perugia dal 24 al 28 aprile si può anche affidare a Twitter e seguire i vari cinguettii, basta cercare l’hashtag ufficiale della manifestazione: #ijf13.
(di Luca Garosi)