Roma, 4 mar. – “Molti dei giornalisti che mi hanno aiutato adesso hanno bisogno dei miei auguri, della mia vicinanza perché si trovano sul confine ucraino. E sono lì, in una zona di grande pericolo, semplicemente per dirci quello che sta succedendo. Per quanto riguarda me naturalmente voglio che questa guerra cessi, voglio esprimere il mio sostegno non solo ai giornalisti che sono li’, ma anche a tutti gli ucraini, alle minoranze”.
A parlare così è Patrick Zaki, lo studente egiziano, libero da dicembre scorso dopo 22 mesi di detenzione e ospite oggi, in collegamento, dell’incontro organizzato dall’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia in occasione dei 30 anni dalla nascita della scuola.
(Ver/Adnkronos)