La cifra è agghiacciante. Il sito della Fondazione in Difesa della Glasnost che tiene aggiornata la lista dei giornalisti uccisi o scomparsi, fornisce una statistica drammatica: dal 1993 al 2009 sono stati uccisi in Russia 294 giornalisti, fotografi e operatori radio-televisivi.
L’anno più drammatico è stato proprio il 1993 quando 10 giornalisti caddero in Russia, 17 nel Tagikistan, 15 in Georgia, 3 in Ucraina, 1 in Lettonia e 1 in Turkmenistan. Alto anche il numero dei giornalisti che sono scomparsi senza lasciare tracce (7 tra il 2001 ed il 2004). Numerosi anche i giornalisti stranieri, tra i quali il freelance italiano di Radio Radicale, Antonio Russo, il cui corpo fu rinvenuto il 16 ottobre 2000, orribilmente torturato, nelle vicinanze di Tbilisi, capitale della Gerogia. La maggioranza dei giornalisti stranieri (oltre a Russo, Roddy Scott e Cynthia Elbaum di Time Magazine) ha trovato la morte mentre cercava di documentare i tragici avvenimenti in Cecenia e nelle repubbliche limitrofe del Caucaso.
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