L’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia esprime la propria solidarietà a Riccardo Giacoia per le vili minacce ricevute nei giorni scorsi. Sabato mattina, nella sede Rai di Cosenza è arrivata una lettera a lui indirizzata con un proiettile calibro 9 e un foglio bianco con una croce disegnata a penna. Riccardo, per 13 anni cronista della TGR calabrese e da poche settimane passato al Tg1, mercoledì 13 aprile era stato nostro ospite al Festival del giornalismo, per parlare proprio di minacce e di libertà di stampa in Calabria. La sua onesta e scrupolosa cronaca dei fatti di ‘ndrangheta avevano già da tempo attirato le attenzioni dei clan, che molte volte lo avevano minacciato per telefono, via sms. Nel luglio dello scorso anno aveva ricevuto in redazione una lettera con delle minacce di morte.
“Sono fatti che preoccupano – ha detto Riccardo – ed è inutile negare di aver paura, ma è certo che non saranno le minacce a fermare il lavoro di tanti cronisti che tentano di far luce sugli affari sporchi della criminalità organizzata e che, puntualmente subiscono intimidazioni perché evidentemente la verità infastidisce qualcuno. E non solo la ‘ndrangheta”.
Al dibattito organizzato dall’Agsp al Festival di Perugia, Riccardo non aveva nascosto il proprio disagio per la situazione che vivono molti altri cronisti calabresi che come lui hanno ricevuto minacce. Giovanissimi collaboratori e blogger che non godono di una sufficiente attenzione (e protezione) da parte dell’opinione pubblica e degli organi di categoria.
Così come le intimidazioni ricevute in passato dai giornalisti locali calabresi, la lettera recapitata a Riccardo testimonia la bontà, l’onestà e soprattutto l’altissimo interesse collettivo delle sue cronache in terra di ‘ndrangheta.