Cinque giorni per svelare luci e ombre della professione giornalistica attraverso una conoscenza diretta del settore. Sarà ancora una volta Perugia, dopo il successo dello scorso anno, ad ospitare il Festival internazionale del giornalismo, l’evento che mette a confronto giornalisti da tutto il mondo sui grandi temi dell’informazione.
La manifestazione è stata presentata dagli organizzatori questa mattina nel capoluogo umbro. Si terrà dal 9 al 13 aprile, organizzata in collaborazione con World Editors Forum, European Journalism Observatory, Columbia University Graduate School of Journalism di New York, Information Safety and Freedom, Reporter Sans Frontières, Scuola di Giornalismo Radio Televisivo di Perugia, Associazione Articolo 21, Associazione Giornalisti Scuola di Perugia, con il sostegno di Regione Umbria, Ordine Nazionale dei Giornalisti, Ordine dei Giornalisti dell’Umbria e il contributo di Provincia di Perugia, Comune di Perugia, Confindustria di Perugia, Camera di Commercio di Perugia.
Sarà la lectio magistralis di Eugenio Scalfari ad aprire l’edizione 2008, mercoledì 9 aprile al Rettorato dell’Università degli studi. Nel complesso sono in programma circa 50 eventi, tutti ad ingresso libero, tra dibattiti, interviste, workshop, mostre, proiezioni di documentari e presentazioni di libri che coinvolgeranno oltre 150 ospiti italiani e stranieri.
Un’occasione, anche per i non addetti ai lavori, per conoscere da vicino una professione di grande fascino e di grande responsabilità. Libertà di stampa e diritti umani, l’importanza della comunicazione ambientale, l’informazione economico-finanziaria, come comunicare scienza e innovazione, il fenomeno dei blog e il giornalismo partecipativo, la crisi in Medio Oriente e l’informazione dai fronti di guerra, il giornalismo investigativo e di denuncia, il futuro dei giornali di carta, come è cambiato l’accesso alla professione, il rapporto satira e informazione. Queste alcune delle tematiche al centro dei dibattiti.
Ad uno dei problemi più scottanti dell’informazione, ossia il rapporto tra media e potere, sono dedicati due appuntamenti che affrontano la questione da punti di vista differenti: a confronto Carl Bernstein premio Pulitzer insieme a Bob Woodward per l’inchiesta sul Watergate e Alastair Campbell spin doctor dell’allora Primo Ministro britannico Tony Blair che ha contribuito in modo incisivo al cambiamento radicale del rapporto tra stampa e potere politico negli ultimi 10 anni.
Giornalisti e politici: chi condiziona chi? È invece il tema dell’incontro con il direttore de La Repubblica Ezio Mauro e Angelo Agostini direttore della rivista I Problemi dell’Informazione.Peter Gomez e Duilio Giammaria parleranno di giornalismo investigativo con Peter Eisner del Washington Post e Knut Royce (tre volte vincitore Premio Pulitzer).Diritti umani, democrazia, libertà di stampa è il tema che Robert Ménard fondatore e Segretario generale di Reporters sans Frontières tratterà con Cai Chongguo blogger dissidente cinese, Ahmad Zeidane Bichara giornalista del Ciad ora rifugiato politico in Francia, Jeta Xharra direttrice del Balkan Investigative Reporting Network in Kosovo e Enzo Nucci corrispondente RAI da Nairobi.
Su questioni di grande attualità come energia e ambiente interverranno Fred Pearce del New Scientist, Michael Specter del New Yorker, Eric Laurent de Le Figaro, Edward McBride esperto di energia e ambiente dell ‘Economist, Lucio Caracciolo direttore della rivista di geopoliticaLimes, Fulvio Conti amministratore delegato ENEL, Mario Tozzi geologo e primo ricercatore del CNR.Dalla carta stampata a Internet, come è cambiata l’informazione economica negli ultimi anni. Ne discutono tra gli altri Gad Lerner giornalista e conduttore de L’infedele su La7, Volker Wolff professore di giornalismo alla Johannes Gutenberg University del Mainz, il sociologo e editorialista de II Sole 24 Ore Aldo Bonomi.
Si parlerà anche del futuro dei giornali di carta e di come sono cambiate le modalità di accesso alla professione, di informazione ai tempi di guerra, della problematica delle nuove armi e delle nuove regole della guerra, delle nuove tecnologie che stanno trasformando il mondo delle agenzie di stampa.
Anche la satira fa informazione. Grandi firme discutono del ruolo della satira e se debba o meno avere dei limiti: Emilio Giannelli storico disegnatore satirico italiano che firma le vignette in prima pagina del Corriere della Sera, Michael Heath vignettista del settimanale satirico inglese Private Eye, Enrico Vaime giornalista e scrittore e Philippe Val direttore del settimanale satirico francese Charlie Hebdo.