Addio a Roberto Morrione, fondatore di Rainews24

Avrebbe compiuto 70 anni fra pochi giorni, il 4 giugno. Roberto Morrione si è spento a Roma. E’ stato direttore di Rainews dalla nascita della prima all news italiana in casa Rai. Incessante e instancabile, anche una volta in pensione, il suo impegno accanto a Libera di don Ciotti e a una fitta rete di organizzazioni pacifiste per la libera informazione sulle mafie. Ultimo saluto lunedì in Palazzo Valentini in Roma, commiato pubblico alle 14. A Mara, sempre al suo fianco, alle figlie e alla famiglia di Roberto il pensiero affettuoso e grato di tutta la redazione di Rainews.

Una carriera in Rai
Conosceva la Rai come pochi altri in Italia. Nell’azienda aveva speso un’intera carriera, segnata da soddisfazioni, sucessi, scoop e anche da momenti di amarezza e difficoltà. Un’esperienza iniziata nel lontano ’62, con Enzo Biagi, in “Rotocalco Televisivo” prima, con “Servizi Speciali” poi. L’approdo al prestigioso “TV Sette” con Brando Giordani gli apre le porte del Tg1, dove resta con responsabilità crescenti (dall’amatissima ‘cronaca’, fino alla videdirezione) dal ’69 al ’92. Passa al Tg3, dove firma editoriali, servizi speciali sulla mafia, reportages e dirette dalla Francia e dalla Spagna, nonché la conduzione della rassegna stampa notturna.

Nel ’94-’95 è vice direttore al TG2, quindi direttore di Televideo. Il mutato quadro politico, sempre riflesso nei delicati equilibri ai vertici Rai, sembra ‘emarginarlo’ definitivamente nel ’96, con la nomina alla direzione di Rai International. Ma Morrione non ci sta, e il rilancio della testata, che passa anche dalla maggiore diffusione dei palinsesti RAI nelle Americhe e nell’area del Pacifico, lo riporta sotto i riflettori. E’ lui che nel febbraio ’99 Rai affianca Michele Mezza per dar vita alla prima allnews italiana, Rai News 24, dove resterà alla direzione per 7 anni.

L’esperienza a Rainews
Con Morrione Rainews esce dall’incubatrice e prende le distanze dall’iniziale progetto di piccola rete di post produzione tv per alzare il sipario, con un’inchiesta finita sulle pagine del New York Times, sull’uso del fosforo bianco nei bombardamenti americani su Falluja, in Iraq, aggiudicandosi il prestigioso riconoscimento di migliore allnews satellitare con il premio Horbird Tv Awards. Le dirette tv sui grandi eventi, dagli attentati dell’11 settembre 2001 alla manifestazione contro la guerra in Iraq del 15 febbraio 2003 diventano un tratto caratterizzante di Rainews e ne attestano la crescita e l’affermazione nel panorama dei media italiani, dove fa scalpore la trasmissione dell’ultima intervista a Paolo Borsellino. Attento alla vocazione multimediale del canale, Morrione ne promuove la presenza sul web: Rainews è la prima testata Rai a offrire news, video, aggiornamenti e focus su internet grazie ad una redazione ad hoc. Gli appuntamenti dedicati all’Africa e in generale al Sud del mondo, l’attenzione alla cooperazione internazionale, alla disoccupazione, all’immigrazione, sono il patrimonio editoriale che Morrione lascia a Rainews e che porta con sé anche negli ultimi anni, quelli che lo vedono combattere due aspre battaglie: quella contro la malattia, che lo aggredisce con un’improvvisa accelerazione una volta in pensione, e quella contro le mafie, al fianco di Libera di don Ciotti.

Gli amici di Articolo21
“Roberto ha incarnato l’articolo 21 della Costituzione e di Articolo21 è stato uno dei fondatori e dei principali animatori dell’associazione”, ricordano con commozione Giuseppe Giulietti, Federico Orlando, Tommaso Fulfaro e Stefano Corradino. “Per oltre due anni mentre combatteva contro la malattia non ha mai smesso di partecipare in prima persona a iniziative, campagne, mobilitazioni. Lo ricordiamo in apertura sul sito di Articolo21 attraverso uno dei suoi ultimi articoli scritti sul nostro giornale on line. Articolo scomodo su rapporti tra politica e mafia che sul sito di Articolo21 e Libera subì un grave attacco di hacker”.

L’omaggio di Vendola
“Roberto una persona mite, rigorosa, elegante – è il ricordo di Nichi Vendola – Roberto un giornalista di razza, sempre con la schiena diritta. Roberto un amico vero dei ragazzi e delle ragazze che lottano ogni giorno contro le mafie e per un Sud migliore e diverso. Questo è Roberto Morrione che abbracciamo anche oggi”. “Il mondo del giornalismo perde un professionista serio che ha saputo portare nel suo lavoro il suo impegno civile e la sua passione per la verita – dice il portavoce dell’Italia dei Valori, Leolouca Orlando – Ha dato molto alla Rai e non si F mai tirato indietro di fronte alle inchieste scomode. E’ stato l’unico, nell’azienda pubblica, che ha avuto il coraggio di mandare in onda l’ultima intervista a Borsellino. Era un giornalista con la schiena dritta e ha dato un grande esempio ai giovani cronisti che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui”. “Roberto Morrione è stato un grande giornalista e un protagonista della migliore stagione del servizio pubblico”, dichiara Paolo Gentiloni, del Partito Democratico. “La sua scomparsa è una perdita grave per la Rai, per i democratici e per tutti noi che gli siamo stati amici”, conclude l’ex ministro delle Comunicazioni.

L’Usigrai: ci mancherà
“Oggi per noi è una giornata di grande tristezza – dice Carlo Verna, segretario Usigrai – ma anche un momento in cui dolore e commozione possono aiutare a tesaurizzare come patrimonio morale collettivo la lezione di Roberto Morrione. Non ricordiamo solo il giornalista capo cronista al Tg1 e direttore a Rai News 24 protagonista di tante battaglie di autonomia e libertà. Abbiamo tutti viva la sua immagine di grande giornalista-cittadino, capace,andando in giro col suo fisico gia chiaramente minato dalla malattia, di trasmettere con forza valori di legalita e pacifica convivenza”. “Ci mancherà Roberto Morrione, ma ci verra in aiuto – conclude Verna – in tutti i momenti di stanchezza, perché allora saremo sostenuti dalla sua energia morale”.

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