‘L’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia apprende con stupore e rammarico della parziale bocciatura da parte del Consiglio di Stato della riforma dell’accesso alla professione giornalistica, voluta dal Ministero dell’Università e sostenuta dall’Ordine dei Giornalisti e dalla parte più avanzata del sindacato.
Sancire che chi voglia intraprendere l’attività di giornalista professionista debba prima acquisire una formazione proporzionata all’alta funzione sociale della professione non intacca in alcuni modo il valore intangibile dell’art.21 della Costituzione.
Anzi, l’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia è convinta che affidare la selezione dei giornalisti del futuro non agli editori, come avviene ora, ma a concorsi pubblici (previsti per accedere alle Scuole di Giornalismo) ed a un’adeguata formazione specifica rappresenti per i cittadini-utenti la migliore garanzia qualità, indipendenza e autonomia dell’informazione.
Sulla imprescindibilità di una riforma per l’accesso trasparente alla professione giornalistica – come da noi auspicato da anni – sarebbe opportuno che si esprimessero i candidati premier alle prossime elezioni politiche, Silvio Berlusconi e Romano Prodi, e i leader di tutti i partiti. Per questo chiediamo a tutti gli schieramenti un incontro per conoscere la loro opinione.
L’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia conferma la propria profonda convinzione che per diventare giornalisti è necessario frequentare le Scuole di Giornalismo riconosciute dall’Ordine dei Giornalisti’.