Davanti un’affollata platea nell’ultima giornata del Festival di giornalismo di Perugia, Giovanni Floris e Anna Piras, entrambi ex allievi della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia, hanno discusso della nascita e delle fortune del programma di approfondimento politico condotto da Floris su Rai 3, Ballarò.
Floris, in occasione dell’incontro organizzato al Festival dall’Associazione giornalisti Scuola di Perugia, ha ricordato come da studente universitario avesse in parte rinunciato all’idea di fare il giornalista, considerando l’impresa molto difficile per uno che partiva senza appoggi politici, e come sia stata la vittoria in un concorso per entrare nella Scuola di Perugia a rimetterlo in carreggiata. Nella sua storia anche un momento di svolta. Inviato a New York l’11 settembre 2001, quando le torri gemelle crollavano in seguito a un attentato terrroristico.
Parlando del suo lavoro a Ballarò, il giovane conduttore ha spiegato che il metodo scelto per realizzare il programma è quello delle domande, che servono ad arrivare il più vicino possibile alla verità, non ad affermarla. Lo stesso metodo usato da ogni bravo scienziato. E’ solo dal confronto tra i fatti che presentiamo noi in trasmissione e le diverse opinioni offerte dai politici e tecnici presenti. Che si produce qualcosa che pensiamo possa avvicinarsi a una verità oggettiva.
“I politici che arrivano nel nostro programma con convinzioni troppo forti – ha aggiunto Floris – in genere ne escono fatti a pezzi”.