Per la prima volta si sono riuniti intorno a uno stesso tavolo i rappresentanti di quattro centri per il giornalismo, americani ed europei.
All’evento, voluto e organizzato dall’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia per la prima edizione del Festival internazionale del giornalismo, hanno partecipato: Vin Ray, direttore della Scuola di giornalismo della BBC, Wilfried Ruetten, direttore del Centro europeo di giornalismo di Maastricht, Evan Cornog, vice direttore della Scuola di giornalismo della Columbia university di New York e Innocenzo Cruciani, presidente della Scuola di Giornalismo di Perugia.
A coordinare l’incontro Dennis Redmont, docente di giornalismo internazionale ed ex responsabile dell’Associated Press Italia.
Vin Ray (nella foto) ha spiegato che per i giornalisti della BBC la formazione permanente è obbligatoria. Il network inglese punta soprattutto sulla formazione online e investe ogni anno 14 milioni di euro in questa attività.
Wilfried Ruetten ha sottolineato che la formazione dei giovani giornalisti deve essere costituita non solo dalla teoria ma anche e soprattutto da attività pratica all’interno delle redazioni. Inizialmente, il reporter deve formarsi in maniera generalista, ma poi è necessario che si specializzi.
Anche per il rappresentante della scuola di giornalismo fondata da Pulitzer, Evan Cornog, il giornalista non si forma solo sui libri ma soprattutto sul campo. Negli Usa gli editori non spendono molto in formazione – ha detto Cornog – e alla Scuola della Columbia si cerca di indirizzare i giornalisti su “dove” andrà il mercato.
Innocenzo Cruciani ha spiegato ai colleghi stranieri che in Italia l’accesso alla professione avviene in modo ibrido: c’è chi diventa giornalista con il praticantato in una testata e chi lo ottiene frequentando una delle 18 scuole di giornalismo. Cruciani ha poi ribadito che gli editori nel nostro Paese non dimostrano interesse nell’investire in formazione.