Come si racconta oggi l’islam in Italia? Quali sono le contraddizioni religiose e quali quelle politiche nell’affrontare il discorso? Se ne è parlato nell’incontro di oggi al Festival internazionale di giornalismo di Perugia. Al panel, organizzato dall’Associazione giornalisti Scuola di Perugia e moderato da Luca Garosi (Televideo Rai), hanno partecipato Ugo Tramballi (inviato del Sole 24 Ore), Saad Hussin (corrispondente Bbc in Italia) e Nello Rega (Televideo Rai). E’ stato un incontro molto vivace, con tanti interventi dal pubblico, a dimostrazione che si tratta di un argomento caldo e di interesse.
La mancanza di conoscenza che spesso gli occidentali hanno del mondo musulmano e, viceversa, la poca conoscenza degli occidentali da parte degli islamici è emerso durante il dibattito come uno dei problemi principali nel rapporto tra le due civiltà. «Molti musulmani non sanno niente delle civiltà cristiane, se non l’aspetto per così dire ‘pornografico’ della società», ha fatto notare Ugo Tramballi. «Fra occidente e islam è uno scontro di ignoranze».
Il rapporto con l’islam non può essere derubricato però a semplice questione di razzismo. Ed è possibile indicare uno spartiacque ben preciso nei rapporti con Europa e Usa: gli attentati dell’11 settembre 2001, che hanno reso le parole ‘terrorista’ e ‘islamico’ praticamente sinonimi. «Al Qaeda non ha nulla a che vedere – ha sottolineato Saad Hussin – con l’islam: è un cancro all’interno di un corpo altrimenti sano». «Se Al Qaeda è un cancro avete però anche molte metastasi, che si chiamano Hezbollah, Hamas o Ahmadinejad», ha fatto notare Nello Rega, che preferirebbe trattare il fenomeno islam «con tutte le sue incongruenze», come una questione religiosa e non come un tema politico con troppo buonismo da una parte o troppa esasperazione dall’altra.
Alessandro Gamberi