”La professione giornalistica in Italia, non crede nell’obiettivita’. Un giornalista deve assolutamente avere un proprio punto di vista, ma quando racconta un fatto, deve farlo indipendentemente dalle sue tendenze e dai suoi ideali. Il vero giornalista di fronte alla verita’ dimentica le sue posizioni politiche, cercando di giungere al fondo dei problemi indipendentemente dalla politica”.
Lo ha sostenuto Piero Ottone, scrittore ed editorialista di Repubblica che ha tenuto una lezione su ”vizi e virtu’ del giornalismo italiano”, nell’ambito del primo festival internazionale del giornalismo che si tiene a Perugia sino a domenica.
La Lectio magistralis e’ stata introdotta da Dario Biocca, docente dell’Universita’ di Perugia. Ottone ha parlato del giornalismo italiano, dal periodo pre-fascista ad oggi, che e’ passato dai giornali a ”liberta’ zero” a quelli ”democratici liberi”, dai ”giornali di partito” a quelli di ”gruppi finanziari. Ottone ha ricordato Indro Montanelli come il miglior giornalista degli ultimi 50 anni, ”un prosatore stupendo – ha detto – che ha privilegiato sempre la bella scrittura ai fatti, questo il suo ricordo”. ”Il giornalista svolge una funzione sociale, da seguire secondo una severa e rigorosa deontologia; purtroppo in Italia – ha concluso Ottone – questo non viene ancora accettato ed e’, a mio parere, il difetto piu’ grande del giornalismo italiano.”
Ha risposto a domande dei tanti giovani presenti alla lezione, nella aula magna della facolta’ di scienze politiche. A loro Ottone ha detto di ”continuare a perseguire gli obiettivi; non arrendetevi nei vostri progetti e cercate di farvi conoscere il piu’ possibile, cosi’ riuscirete a raggiungere la vostra meta”.
I lavori del festival che vedono molti giovani parteciperare ai dibattito proseguiranno sino a Domenica, con collegamenti radiofonici e televisivi in diretta. Molto apprezzate sono state le
interviste di Claudio Sabelli Fioretti e la sua rassegna stampa in un noto caffe’ del centro storico. Tra le interviste piu’ seguite, quella a Lamberto Sposini. Ieri l’ex giornalista del TG5, ha raccontato la sua vita professionale, da quando in Rai ha lavorato con Enzo Biagi, al rapporto con Mentana di cui era vice, sino ai tempi di Carlo Rossella con cui ha chiuso il rapporto spiegando la rottura con un ”se uno prende una decisione vuol dire che in quel momento lo riteneva giusto”: Lamberto Sposini, folignate, per anni giornalista a Perugia prima di trasferirsi a Roma per ”fare il grande salto”, parlando dell’attuale telegiornale di Mediaset ha detto che ”e’ stato stravolto il progetto iniziale, che lo voleva altamente innovativo ed originale, un prototipo che ha portato tutti gli altri notiziari a ripensarsi”. Non sono mancate battute su Mentana, ”simpaticissimo, con un carattere terribile,con una marcia in piu’ tanto che devi riuscire a stargli dietro”.
Domani, dibattito su ”Rifacciamo l’ordine. L’ordine dei giornalisti e’ da riformare o abolire?” che vedra’ presenti Lorenzo del Boca presidente dell’ordine nazionale, Alvaro Fiorucci presidente ASU, Daniele Cappezzone presidente della commissione attivita’ produttive della
Camera, Giovanni Rossi Segretario generale aggiunto FNSI, e per l’UDC Francesco Pionati. Moderatore sara’ Paolo Poggio giornale radio Rai e Associazione giornalisti scuola di Perugia.