Promosso dall’Ordine dei Giornalisti Consiglio Nazionale, l’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria e la Regione Umbria, si è svolto a Perugia dal 21 al 25 marzo 2007 il primo Festival Internazionale del Giornalismo.
Molti gli ospiti italiani e stranieri che hanno aderito all’iniziativa: Sabino Acquaviva, Angelo Agostini, Oliviero Bergamini, Edmondo Berselli, Daniele Biacchessi, Daniele Capezzone, Aladji Cellou, Innocenzo Cruciani, Lorenzo Del Boca, Anthony DePalma, Imad El Atrache, Giovanni Floris, Paolo Gentiloni, Rula Jebreal, Mazen Kerbaj, Talal Khrais, David Klatell, George Krimsky, Eric Laurent, Enrico Lucci, Monica Maggioni, Aurelio Magistà, Ezio Mauro, Mario Porcellini, Massimo Mucchetti, Sari Nusseibeh, Piero Ottone, Bertrand Pecquerie, Ahmad Rafat, David Randall, Vin Ray, Dannis Redmont, Luis Rivas, Vittorio Roidi, Vittorio Sabadin, Claudio Sabelli Fioretti, Livio Senigalliesi, Lamberto Sposini, Gian Antonio Stella, Marco Travaglio e Jacopo Zanchini.
Tante anche le iniziative ad ingresso gratuito, curate dall’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia: Al servizio del Pubblico? Le prospettive di riforma della RAI con il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, Rifacciamo Ordine. L’ordine dei giornalisti è da riformare o da abolire?, Professione Giornalistica e formazione con i direttori delle Scuole di Giornalismo della Columbia University, della Bbc e del Centro Europeo di Giornalismo.
Ad aprire le mattine del Festival, la Rassegna Stampa in uno dei bar più esclusivi di Perugia, per dare uno sguardo all’attualità quotidiana in compagnia Massimo Cirri, Filippo Solibello e Giorgio Lauro di Radio 2 RAI Caterpillar e Catersport affiancati da Claudio Sabelli Fioretti, che nello spazio Le interviste di…, hanno fatto il ‘terzo grado’ dal vivo a Lamberto Sposini e a Enrico Lucci, parlando con quest’utlimo del tema ‘Un’altra informazione è possibile?’
Numerosi gli Incontri-dibattito, spazi di approfondimento in cui sono stati affrontati i temi legati alle problematiche dell’informazione. Partendo dalla presentazione del libro ‘Il baco del Corriere’ di Massimo Mucchetti, vicedirettore del Corriere della Sera, si è trattato de Il pericoloso intreccio tra potere economico ed informazione con l’autore, il Professor Sabino Acquaviva e Stephan Russ-Mohl, direttore European Journalism Observatory dell’Università della Svizzera Italiana di Lugano.
Il ruolo dei media nella democrazia nell’era della guerra globale è stata invece la tematica affrontata da George Krimsky, co-fondatore dell’International Center for Journalists (ICFJ) di Washington, Talal Khrais, giornalista del quotidiano libanese As-Safir e Oliviero Bergamini, inviato speciale del Tg3 RAI e autore del libro ‘La Democrazia della Stampa – Storia del Giornalismo’. Angelo Agostini, docente dell’Università IULM di Milano e direttore della rivista edita da Il Mulino Problemi dell’informazione, è intervenuto invece su Il protagonismo politico dei giornali insieme a Ezio Mauro direttore de La Repubblica.
L’Ultima copia del New York Times. Il futuro dei giornali di carta è stato al centro dell’incontro con Vittorio Sabadin, vicedirettore de La Stampa e Bertrand Pecquerie, Direttore del World Editors Forum a Parigi. In collaborazione con Associazione Giornalisti Scuola di Perugia.
Il Giornalismo degli altri è stato poi un momento di confronto aperto tra Oriente e Occidente con le voci di direttori e corrispondenti di testate giornalistiche straniere come Anthony DePalma firma storica del The New York Times, David Randall, giornalista dell’Independent e Eric Laurent uno dei più noti reporter d’inchiesta del mondo, giornalista del quotidiano francese Le Figaro, che insieme a Jacopo Zanchini, redattore di Internazionale e Monica Maggioni del TG 1 hanno parlato di Giornalismo investigativo e indipendenza dei media.
Imad Al Atrache, del network internazionale Al Jazeera, il vignettista libanese Mazen Kerbaj e Ahmad Rafat, giornalista italo-iraniano inviato ADN Kronos International e autore del libro ‘L’ultima primavera. La lotta per la libertà di informazione in Iran’ hanno affrontato, insieme a Flaviano Masella giornalista di RaiNews 24, il tema Può la democrazia nascere dai media? coordinati da Stefano Marcelli, Presidente di Information Safety and Freedom, associazione nata per la difesa della libertà di stampa nel mondo, la protezione dei giornalisti e degli utenti dell’informazione.
Il programma prevedeva anche due Lectio magistralis: Sari Nusseibeh Rettore dell’Università araba Al-Quds di Gerusalemme Est ha affrontato il tema L’importanza dei media nel processo di pace in Medioriente mentre Piero Ottone editorialista de La Repubblica ha tenuto una lezione su Vizi e virtù del giornalismo italiano. I cinque giorni del giornalismo sono state arricchiti da tre Mostre ospitate nelle prestigiose sale della Galleria Nazionale dell’Umbria. In collaborazione con Reporter senza Frontiere è stata allestita la mostra inedita del photoreporter Livio Senigalliesi, membro del comitato direttivo RSF Italia, dal titolo Vietnam 30 anni dopo. Viaggio lungo il Sentiero di Ho Chi Minh dove le vittime dell’Agent Orange chiedono giustizia. Scatti che testimoniano i segni fisici, i tormenti interiori, le sofferenze quotidiane e le conseguenze sociali dell’Agente Arancio, l’erbicida dall’alto contenuto di diossina che gli aerei USA hanno nebulizzato tra il 1961 e il 1971 sul delta del Mekong. Sono 4 milioni le persone che subiscono gli effetti dell’Agent Orange, il defoliante alla diossina che l’aeronautica Usa riversò nel paese. Ancora oggi, i figli dei reduci devono convivere con gravi patologie.
La mostra è stata presentata in anteprima da Livio Senigalliesi, martedì 20 marzo presso la Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia, in un interessante incontro sul tema del Fotogiornalismo di Guerra, che ha visto ospite Aladji Cellou, giornalista della Guinea e rifugiato politico in Italia.
Tratta dal libro L’Italia in prima pagina. Storia di un paese nella storia dei suoi giornali (Bruno Mondadori editore) di Aurelio Magistà, giornalista de La Repubblica, la mostra omonima allestita in collaborazione con la Biblioteca del Senato della Repubblica. La mostra ripercorre l’avventura della stampa italiana e dei suoi protagonisti, raccontata con una sequenza di pagine di giornali che ricoprono un arco temporale di cinquant’anni. Nella mostra come nel libro, che sarà presentato in questa occasione alla presenza dell’autore e del giornalista Edmondo Berselli, la documentazione iconografica assume un ruolo decisivo per raccontare le trasformazioni di un paese.
Realizzata dall’Associazione Ilaria Alpi con il contributo redazionale degli Ordini dei Giornalisti della Lombardia, della Sicilia e dell’Emilia Romagna la mostra Il giornalismo che non muore è stata dedicata a 17 giornalisti che hanno perso la vita mentre svolgevano la professione. Testimoni ‘scomodi’ come Enzo Baldoni, Maria Grazia Cutuli, Ilaria Alpi, Mario Francese, Guido Puletti, Giancarlo Siani, Walter Tobagi, Carlo Casalegno, Giuseppe ‘Pippo’ Fava, Beppe Alfano, Antonio Russo, Mauro De Mauro, Giovanni Amendola, Piero Godetti, Giovanni Spampanato, Mauro Rostagno e Peppino Impastato vengono ricordati attraverso fotografie e scritti. Ogni pannello offre uno sguardo sul percorso professionale ed esistenziale e cerca, insieme alle fotografie, di essere un ricordo degli esempi importanti che queste figure furono per il loro tempo.
A fare da cornice al Festival tre Serate teatrali per riflettere sulla memoria e il vivere comune con il teatro civile di Gian Antonio Stella impegnato nello spettacolo L’Orda. Storie canti e immagini di emigranti e Daniele Biacchessi in Storie d’Italia. I diari. Da un libro-inchiesta nasce poi l’incontro con Marco Travaglio su La Scomparsa dei fatti allargando l’orizzonte della sua indagine senza fine dentro le ombre e i silenzi della vita italiana.
In occasione della prima edizione del Festival è stato anche organizzato, in collaborazione con l’Associazione Ilaria Alpi, il primo concorso giornalistico ‘Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Una storia ancora da raccontare’, rivolto agli studenti di scuola superiore, universitari e allievi di scuole di giornalismo. La premiazione dei vincitori è avvenuta nel giorno di apertura del festival, alla presenza di Giorgio e Luciana Alpi, Pasquale d’Alessio, Presidente Associazione Ilaria Alpi e Roberto Scardova giornalista del Tg3 RAI.
L’organizzazione del Festival si è avvalsa della collaborazione straordinaria di Claudio Sabelli Fioretti e dell’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia, oltre che dell’Associazione Ilaria Alpi, della Biblioteca del Senato Giovanni Spadolini, del Censis, di Information Safety and Freedom, di Libera – Associazione nomi e numeri contro le mafie, Nuovi Mondi Media e di Reporter Senza Frontiere.