Cari colleghi del CdR del Corriere della Sera,
dal comunicato pubblicato oggi sul quotidiano abbiamo appreso della decisione presa dalla direzione, sentiti i capi desk e d’accordo con il Cdr, di sospendere l’accesso degli stagisti. La questione degli stage è delicata. L’uso illegittimo che gli editori troppe volte ne hanno fatto è un danno alla categoria, ai precari, ai disoccupati, ma forse soprattutto a chi come noi da anni difende l’importanza e il valore della formazione nella professione giornalistica. Per questo bene avete fatto ad intervenire con decisione.
Ci chiediamo però se sia giusto che per contrastare comportamenti censurabili degli editori si penalizzi la crescita e la formazione di giovani colleghi provenienti dalle Scuole di Giornalismo riconosciute dall’Ordine.
Anche nelle collaborazioni si registrano comportamenti illegittimi, ma nessuno mai – giustamente – ha ipotizzato la loro totale chiusura.
Allora aumentiamo la vigilanza, come avete saputo fare voi al Corriere, e restituiamo ai giovani colleghi l’opportunità e l’onore di svolgere un pezzo della loro formazione nel primo giornale italiano.
Il sindacato non può correre il rischio di far sentire i giovani giornalisti delle Scuole estranei alla categoria, e quindi fuori dal suo raggio di tutele.
Cari saluti,
Vittorio di Trapani
Segretario Associazione Giornalisti Scuola di Perugia