Lunedì: Ore 10.30 alla Fnsi, corso Vittorio Emanuele II 349, conferenza stampa di presentazione di “Ho visto anche degli zingari felici”. Ore 21 a teatro: “Senza confini” su Ebrei e Rom
Un vademecum rivolto ai professionisti dell’informazione sul delicato tema dei rom. Una pubblicazione agile, declinazione della Carta di Roma, che offre contributi di esperti della materia e dell’informazione, un intervento del Papa relativo alla audizione dei rom e delle Faq sintetiche che hanno l’intento di semplificare il lavoro giornalistico nell’affrontare la questione.
“Ho visto anche degli zingari felici” sarà presentato alla Federazione Nazionale della stampa italiana il 31 ottobre prossimo alle ore 10, 30 insieme al Segretario dell’Associazione Stampa romana Paolo Butturini, l’Assessora al Lavoro e Formazione della Regione Lazio Mariella Zezza, il presidente della Federazione nazionale della stampa Roberto Natale, il presidente della Comunità di Capodarco Don Vinicio Albanesi, il responsabile Rom e Sinti della Comunità di Sant’Egidio Paolo Ciani; il Segretario Associazione Giornalisti Scuola di Perugia Roberto Chinzari ; la giornalista di Panorama e scrittrice Bianca Stancanelli, il presidente della Federazione Romanì Nazzareno Guarnieri. Parteciperà anche Moni Ovadia, attore e regista.
Il vademecum è stato realizzato dall’Associazione Stampa romana con il sostegno della Regione Lazio – Assessorato Lavoro e Formazione e in partnership con la Comunità di Sant’Egidio e l’Associazione dei Giornalisti Scuola di Perugia.
Al termine della presentazione, verrà offerta una degustazione di cibi “Rom” in collaborazione con l’Associazione “Romà Onlus”.
Alle ore 21 andrà in scena lo spettacolo “Senza confini, Ebrei e Zingari” al Teatro Quirino alle ore 21: prodotto da Promo Music di Bologna, scritto e interpretato da Moni Ovadia e dalla Moni Ovadia Stage Orchestra, è un concerto-spettacolo di grande coinvolgimento. Protagonisti da una parte l’amore per la battuta, tracce poetiche, storielle e barzellette ebraiche e dall’altra i ritmi incalzanti delle sonorità e delle melodie zingare e klezmer, la bella musica che “attraversa” le genti e la cultura dall’Europa all’Est, in sintesi un’opera teatrale originale e senza confini fatta di memorie e di grandi emozioni. Uno spettacolo che, per Moni Ovadia, è “un piccolo ma appassionato contributo alla battaglia contro ogni razzismo”.